Giovedì 26 aprile si è tenuta ad Ascona la 163esima assemblea ordinaria della STSN, la Società ticinese di scienze naturali. Il comitato della STSN, organizzando l’assemblea in uno degli 8 Comuni del Parco Nazionale del Locarnese (PNL) ha voluto evidenziare i vantaggi che un futuro parco nazionale potrebbe portare al Locarnese e a tutto il Ticino nell’ambito della divulgazione, dell’educazione ambientale e della ricerca scientifica.
La STSN è una sezione dell’Accademia svizzera di Scienze naturali (SCNAT) che riunisce ricercatori e appassionati delle diverse discipline scientifiche. Il comitato della STSN, il cui statuto prevede la promozione e la divulgazione delle scienze naturali, reputa la creazione di un parco nazionale uno strumento importante per uno sviluppo territoriale ed economico sostenibile, come ha già avuto modo di esporre con la presa di posizione a favore del Parc Adula nel 2016.
Considerato che il progetto del PNL, quale parco di importanza nazionale, ha tra i suoi obiettivi il libero sviluppo e la conservazione della natura, la ricerca scientifica e la valorizzazione del paesaggio, si è ritenuto opportuno ribadire nuovamente l’appoggio al progetto. Nuovamente, in quanto già lo scorso anno, in occasione dell’assemblea ordinaria e della serata pubblica organizzata in collaborazione con il PNL, erano stati evidenziati i vantaggi che la creazione di un nuovo parco nazionale comporterebbe in relazione alle tematiche menzionate. In quest’ultima circostanza si è invece tenuta la conferenza dal titolo “Apriamo lo scrigno: quali occasioni si celano nell’area del progetto di Parco Nazionale del Locarnese?” con interessanti interventi di Filippo Rampazzi, Direttore del Museo cantonale di storia naturale, Luca Bacciarini, Presidente della Commissione scientifica del Parco botanico delle Isole di Brissago, Silvio Seno, Direttore dell’Istituto scienze della Terra, SUPSI e Pippo Gianoni, responsabile scientifico del Candidato Parco Nazionale del Locarnese.
È stata l’occasione per dibattere sull’importante ruolo della ricerca scientifica nel futuro Parco Nazionale e sulle opportunità che questo aspetto riveste per la nostra regione, per il miglioramento delle conoscenze, per le relazioni con gli enti di ricerca nazionali e internazionali, per le importanti ricadute a livello socio-economico, per le nuove opportunità di impiego dei giovani ricercatori, nonché per i fondi che sarebbero erogati dalla Confederazione. Il ruolo di un futuro Parco permetterebbe altresì di coordinare in maniera efficace e duratura la “filiera della ricerca”, divulgando anche presso il vasto pubblico le conoscenze acquisite dalle indagini di terreno, accrescendo la fruizione e la presa di coscienza del valore del paesaggio naturale e culturale, promuovendo l’educazione ambientale e l’ecoturismo, così come le molte forme di interventi a favore della valorizzazione del territorio.
La conferenza è stata anche l’occasione per presentare ai molti presenti i primi risultati delle ricerche sulla biodiversità nei nostri boschi, promosse dagli specialisti del Museo cantonale di storia naturale con il sostegno del progetto di Parco. Risultati molto interessanti con il ritrovamento di specie nuove per la Scienza e per la Svizzera, ma anche di specie che sembravano essere scomparse dal Ticino. Una enorme ricchezza che è stata in parte presentata alla popolazione anche durante le ”Giornate della biodiversità” che si sono tenute lo scorso fine settimana nella zona di Losone-Arcegno.
Inoltre, per le Isole di Brissago, la creazione del PNL permetterebbe un aumento di visibilità come pure l’accesso a maggiori finanziamenti per la ricerca svolta nel giardino botanico stesso.
Non da ultimo, il Parco rappresenterebbe un potenziale laboratorio naturale per le geoscienze, grazie anche alla possibilità di monitorare e studiare l’evoluzione di fenomeni poco influenzati da interventi umani. Sarebbe inoltre occasione per valorizzare il patrimonio geologico e naturale, che è davvero notevole, e per diffondere il rispetto per l’ambiente, la cura per il territorio così come la consapevolezza dei rischi cui siamo esposti. Farebbe di tutto ciò occasione per promuove un turismo culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il territorio.
Per tutte queste ragioni, il comitato della Società ticinese di scienze naturali conferma nuovamente il pieno sostegno al progetto di Parco Nazionale del Locarnese.
Il Comitato della STSN
1 maggio 2018