Martedì 6 novembre 2018, ore 20.30 – Lugano, Auditorio dell’Università della Svizzera italiana
Che maschi e femmine siano diversi non è una scoperta. Tuttavia non si può negare che il tema della diversità è spesso semplificato e può facilmente portare, non tanto a un elogio della diversità, ma a una riduzione del problema e a volte persino a discriminazioni. Le ricerche scientifiche relative alla diversità tra uomini e donne presero inizio nel corso del XIX secolo quando la comunità scientifica decretò l’inferiorità intellettuale della donna. Oggi i tempi sono cambiati, dal semplice bisturi si è passati alla risonanza magnetica funzionale. Lo sviluppo della scienza ha permesso di smentire i pregiudizi decantati in passato e di evidenziare nuove differenze, più sottili, ma che però rivestono significati culturali non indifferenti. In che cosa uomini e donne sono diversi? Quali strutture cerebrali sono differenti? E nell’ambito della sessualità quanto uomini e donne si assomigliano e quanto sono differenti?
Relatori:
Daniela Ovadia ha una formazione multidisciplinare in medicina, neuropsicologia cognitiva ed etica della ricerca. Inoltre, ha sviluppato una carriera nell’ambito della comunicazione scientifica: è giornalista professionista e collabora con numerose testate di divulgazione scientifica in Italia e all’estero. Ha studiato neuroetica all’Università della Pennsylvania a Philadelphia (US) ed è co-fondatrice e co-direttore del Laboratorio Neuroscienze e Società dell’Università di Pavia, con l’obiettivo di studiare l’impatto sociale delle scoperte neuroscientifiche.
Francesco Bianchi-Demicheli è medico, responsabile del Consultorio di ginecologia psicosomatica e di medicina sessuale all’Ospedale Universitario di Ginevra e consulente per la medicina sessuale presso il CHUV di Losanna. Con più di 100 pubblicazioni scientifiche, le sue ricerche si concentrano sulla sessualità umana, le sue disfunzioni e le relazioni affettive e interpersonali, con un’attenzione particolare alla neurobiologia. In questo ambito ha introdotto nuove metodologie per osservare il funzionamento delle funzioni sessuali nel cervello.